La nostra storia

Il Relais Villa Brioschi è una villa in stile “tardo liberty” degli inizi del secolo scorso situata nel comprensorio turistico di Aprica, in posizione strategica essendo a 100 metri dalle piste da sci e vicina al centro. La Villa viene utilizzata ad uso ricettivo come B&B e ricorda la casa delle fate, quando si entra si respira un'atmosfera magica grazie al suo interessante percorso storico con la presenza di importanti nomi, tra cui il premio Nobel Camillo Golgi, che nei primi del ‘900, per ragioni diverse sostarono tra quelle mura.

La struttura, una dimora d'epoca adatta agli amanti dei posti ricercati e particolari, è stata oggetto di un restauro molto attento e meticoloso nel rispetto delle origini, un recupero degli antichi materiali ove era possibile e un rifacimento in linea con gli stessi.

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Verso la fine del 1800, ebbe inizio la costruzione, in Aprica, di due villini, in prossimità del torrente Ogliolo, ai bordi della vecchia strada che conduceva all’abitato di Corteno Golgi. Si trattava di un’iniziativa per opera del Commendatore Emilio Quadrio, personalità nota destinato alla ribalta sino allo scoppio della prima guerra mondiale.

Sembra che in origine esistesse un piano che prevedesse la realizzazione di un nuovo insediamento, all’interno del quale i due villini sarebbero serviti da residenza e alloggio per i medici che avrebbero prestato attività nel sanatorio che sarebbe stato costruito nelle vicinanze; l’iniziativa sfumò, ma le due caratteristiche costruzioni divennero il fulcro di una vita mondana incessante. Chalet e Villa Rosa, ovvero i due villini, erano infatti costantemente animati da numerosi concerti e feste, allo scopo di intrattenere gli ospiti più illustri del tempo; Filippo Turati, Anna Kuliscioff, Felice Cameroni sono solo alcuni dei nomi più celebri che il Commendatore Quadrio ebbe l’onore di accogliere.

Resta celebre il concerto dell’agosto 1909; l’attenzione dei presenti fu catturata dalla famosa violinista Teresina Tua, accompagnata al pianoforte dal marito, il conte Giuseppe Fraschi Verney de la Vallette, e dalla signorina Margherita Rossi di Bologna; tra gli organizzatori e partecipanti all’evento mondano si menzionano inoltre il premio Nobel Camillo Golgi e la signorina Matia Gomer, animatrice dei salotti culturali dell’epoca, in villeggiatura all’Aprica.

Lo scoppio della guerra mondiale e l’abbandono del progetto iniziale della realizzazione di un sanatorio, spinsero Quadrio a cedere le due villette e il terreno circostante ai  Conti Dell’Acqua. La contessa Dell'Acqua sposò il Sig. Brioschi, da cui prende il nome la dimora, proprietario della Via Senato a Milano, confiscatagli poi dal Duce in tempo di guerra. I coniugi Brioschi non ebbero figli e alla loro morte la villa venne venduta  alla famiglia Panella.

L’incessante scorrere degli anni e le alterne vicende, parvero cancellare i segni dell’antico splendore e della vivace mondanità degli anni precedenti. Nel 1964 una delle due ville lasciò il posto ad un hotel, mentre l’altra, ormai abbandonata al proprio destino, pareva destinata a subire il trascorrere del tempo e la fatale nostalgia di felici ricordi passati e sommersi dagli eventi.

Ma una costruzione tanto caratteristica e pregiata, lontano palcoscenico di successi e mondanità, era destinata a non soccombere, a rivivere una rinnovata stagione di splendore. Furono in molti ad interrogarsi su una possibile iniziativa di ristrutturazione, e lo stesso entusiasmo contagiò il sig. Poli Italo che, con la moglie, ne divenne il nuovo proprietario nel 2005, con l’intento di ridare volto a un sogno. Sostenitrice fervente e capace del progetto fu la figlia, l’Architetto Monica Poli, animata da una passione notevole per un lavoro che sapeva di sfida e di ammirazione per ciò che il tempo aveva deturpato ma non cancellato. Nella volontà dei nuovi proprietari si dovevano ridare alla Villa eleganza, esclusività e signorilità, per la rinascita dell’antico splendore. Il lavoro febbrile di ricerca e organizzazione del progetto ebbe inizio; nuove idee e spunti originali si intrecciavano continuamente fino a che si decise di dare realizzazione ad un’attività ricettiva, raffinata e confortevole, ricercata ed esclusiva, che sapesse conciliare armonicamente l’antico splendore di quelle stanze con le esigenze di gusto di una clientela attuale e moderna.
L’idea prese forma rapidamente, la struttura si prestò malleabile ai lavori di ristrutturazione, riportando Villa Brioschi, legittimamente alla antica bellezza e ad una magnificenza ritrovata.

Il nome Villa Brioschi intende ribadire il legame con un tempo che ancora emana il suo profumo di eleganza e mondanità; l’arredamento, le decorazioni interne delle stanze, le suppellettili e i singoli oggetti partecipano della stessa volontà di riportare alla luce un fasto mai cancellato, di mantenere e sottolineare la raffinatezza e l’esclusività che furono proprie della dimora sin dalla sua origine.

Ogni spazio e ogni dettaglio rievocano le vestigia di un antico e immutevole splendore, rinato allo scopo di prendere per mano il visitatore e condurlo attraverso un sogno che si è fatto realtà. Questo sogno è Villa Brioschi, destinata ad attraversare il tempo e ad averne ragione.

Dal 2008 gli ospiti vengono accolti con solare cordialità e gentilezza da Antonella Poli che con discrezione da loro il benvenuto nella proprietà di famiglia che ha preservato l’antica bellezza e autenticità. Entrando, si respira una magica atmosfera familiare che consente all’ospite di vivere un’indicabile esperienza, facendo un tuffo nel passato e trascorrendo una vacanza fuori dal tempo.


Se siete amanti di luoghi ricercati, affascinanti e romantici benvenuti a Villa Brioschi!!!!